Arturo Onofri 1885-1928
Un prisma d’oro avventa un poliedro
di colori e di squilli: aureole d’aria
azzurra, intorno intorno al vecchio cedro,
svegliandone memoria millenaria.
Fiammei zoccoli guizzano. È il Poliedro
del Cielo, quale apparve agli antichi Arya
nel Dodici ch’è in noi: dodecaedro
cosmico in terra: casa planetaria.
Fra i rami or sono uccelli; e li ripara
col frastagliarsi di colori d’oro
la tenebra negli occhi nostri avara;
ma ne riguizza a lampi, di straforo,
un risorgere cieli, dalla bara
del nostro sangue, in albero canoro.
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