La Última Cena 1955
Le tenebre non dettero accoglienza,
nel loro chiuso grembo, al verbo colmo,
che pensa mondi, anima luci, e suona
fuoco di volontà sacrificale
in membra sparse di uomini terreni.
Ma da quando Egli volle essere immerso
quaggiù dove si muore, e, qui risorto,
amò restare identico a noi stessi,
le tenebre femìnee della terra
lo accolgono entro il seno che ne tesse
corpi mortali, ove abita la gloria
imperitura della sua presenza.
Nel bozzolo del sangue edifichiamo
l'ali che s'apriranno ad ascoltarlo
nella musica piena del suo regno;
e saranno parole di fanciullo
melodianti a fior di labbra antiche,
saranno voci d'oro, liberate
al di là d'animali, alberi, pietre,
risoleggiando insù quella parola
ch'è la luce medesima onde nacque
ogni singola vita, anche se ignara.
Arturo Onofri
Zolla ritorna cosmo 91
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